Ecobonus 110% e Bonus Domotica
Superbonus per la domotica al 65% anche per il 2020
Con la manovra finanziaria pensata per rilanciare un importante settore, quello immobiliare, vengono trainati tutti i mercati collaterali, anche quello della domotica.
Risparmio Energetico / Comfort / Sicurezza
sono le parole chiave di un mercato in fortissima ascesa che sarà protagonista della ripresa economica mondiale.
La nuova Legge di Bilancio e il recente Decreto Rilancio prevedono importanti sgravi fiscali, a partire dall’Ecobonus, che contempla una detrazione fiscale del 110% su interventi di riqualificazione energetica.
Il Bonus Domotica, invece, permette di detrarre il 65% delle spese destinati a sistemi smart per la gestione del riscaldamento.
Nell’ambito delle misure di efficientamento energetico, rientra anche il cosiddetto Bonus Domotica.
Il Bonus Domotica garantisce una detrazione al 65% per l’acquisto, l’installazione e la messa in opera di dispositivi multimediali per il controllo da remoto di impianti di riscaldamento, di climatizzazione estiva e di produzione di acqua calda a scopo igienico, sanitario.
Una grande occasione per compiere un salto di qualità e aumentare sensibilmente la qualità della vita nelle nostre case.
Sono ammissibili tutte le spese per quegli strumenti in grado di programmare, o comunque di gestire, anche da remoto, l’accensione o lo spegnimento di quest’impianti, in modo da rendere un maggior efficientamento energetico dell’immobile.
Guarda i dispositivi domotici ammissibili
I contribuenti che eseguono interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici, possono detrarre parte delle spese sostenute per i lavori dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) o dall’imposta sul reddito delle società (IRES).
La detrazione è rivolta a tutti i contribuenti, residenti e non residenti proprietari o titolari di un altro diritto reale sull’immobile, oggetto di intervento.
La detrazione al 65% è ripartita in 10 rate annuali di pari importo.
Per poter usufruire delle detrazioni IRPEF, che in fase di dichiarazione dei redditi possono arrivare fino al 65%, sarà necessario presentare una domanda sul sito Enea e riportare le spese nella successiva dichiarazione dei redditi.
Vediamo meglio di cosa si tratta.
Il bonus è riconosciuto a:
-Associazioni tra professionisti;
-Condomini in ambito di interventi su parti comuni condominiali;
-Contribuenti con redditi di impresa;
-Enti pubblici o privati che non svolgono attività commerciali;
-Proprietari di immobile;
-Titolari Partita IVA.
Per accedere al bonus bisognerà ottenere la seguente documentazione:
–dichiarazione da parte di un tecnico abilitato o del direttore dei lavori, che possa dimostrare la conformità dell’intervento rispetto ai requisiti tecnici richiesti dalla vigente normativa;
–attestato di prestazione energetica “APE” (prodotta dopo l’esecuzione degli interventi) necessario per acquisire i dati relativi all’efficienza energetica dell’edificio;
La certificazione è prodotta dopo l’esecuzione degli interventi
–scheda informativa relativa agli interventi realizzati;
Quindi, chi è in possesso di tutti i requisiti, potrà accedere all’agevolazione a ottenere un credito di imposta pari al 65% del valore speso, da recuperare in 10 anni.
Come nel caso dell’ecobonus, sarà possibile cedere il credito a terzi.
Un dettaglio da non trascurare è che per usufruire della detrazione il pagamento deve essere effettuato tramite bonifico bancario o postale, indicando il riferimento alla legge finanziaria, data e numero della fattura e i dati di chi richiede la detrazione(beneficiario) e gli estremi fiscali.
Infine, per la rendicontazione delle spese ammissibili in funzione della detrazione del 65% IRPEF nell’arco dei successivi 10 anni, è obbligatoria la comunicazione all’Enea come per gli altri bonus.
Una volta effettuati i lavori e saldate le fatture, con modalità tracciabili, è necessario compilare e spedire i moduli già preposti dall’Ente (Ente Nazionale Efficienza Energetica).